UFO: Il Caso dell’ Atterraggio alla scuola Ariel

Un avvistamento di massa da parte di 60 bambini

Ruba, Zimbabwe, 16 settembre 1994

Sembrava una mattina come tutte le altre nella scuola privata Ariel a Ruba, una cittadina poco fuori la capitale. Un gruppo di 62 piccoli studenti, con età comprese tra i 5 ed i 12 anni e di etnie diverse, giocava nel cortile supervisionati solo da un adulto impiegato nel gestire la consegna delle merende all’ apposito chioschetto. Gli insegnanti si trovavano tutti in riunione all’ interno dell’ edificio. Una normale giornata che di lì a poco avrebbe preso ben tutt’ altra piega.

A riunione terminata infatti i professori si trovano a dover affrontare un’ inaspettata emergenza: un gran numero di studenti, in evidente stato confusionale, sosteneva di aver assistito poco prima all’ atterraggio nel bel mezzo del parco, in una zona boscosa non raggiungibile a piedi per via della conformazione del terreno, di un velivolo discoidale metallico e dalla forma sferica. Da questo sarebbe emerso una figura umanoide alta circa un metro, dalla pelle lucida e dai grandi occhi neri. L’ essere, si sarebbe limitato a guardare intensamente per alcuni minuti i bambini. Poi il velivolo si sarebbe allontanato a grande velocità. Al momento dell’ avvistamento, molti di essei si erano spaventati, sopratutto quelli di etnia africana in quanto avrebbero riconosciuto in lui una particolare tipologia di demone della tradizione popolare locale. Gli altri invece avevano ricevuto una qualche sorta di messaggio telepatico rivolto all’ umanità che ci ammoniva per il mondo in cui stavamo trattando il pianeta e mettendoci in guardia che ci sarebbero state delle conseguenze.

Il preside della scuola, allarmato da tutti quei racconti molto simili, contattò immediatamente Chyntia Hind, una famosa ufologa locale che il giorno seguente intervistò i ragazzi fece realizzare loro circa una trentina di disegni, tutti molto simili tra loro. Le loro dichiarazioni inoltre, ricalcavano i racconti del giorno prima anche a mente fredda. Una bambina dichiarò perentoriamente: “Giuro su ogni singolo capello della mia testa e sulla Bibbia che sto dicendo la verità”.

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Del caso si occupò anche lo  psichiatra John E. Mack, professore della Harward University, che dopo una sessione di interviste durata due giorni, concluse che basandosi sulla sua esperienza, i ragazzi non stavano mentendo e che avevano effettivamente visto qualcosa per cui non erano disponibili spiegazioni psichiatriche. Per le sue dichiarazioni subì poco dopo un’ inchiesta ufficiale da parte della sua università per condotta non professionale e non in linea con le norme etiche che la sua posizione richiedeva. In seguito riabilitato, morì in strane circostanze qualche anno successivo, sorte capitata anche a Chyntia Hind.

Nel 2010, un troupe documentaristica, rintracciò molti degli studenti, ora adulti, per verificare se crescendo, la memoria dell’ evento era cambiata. La conclusione fu che per la maggioranza, l’ esperienza era stata reale e molto forte non venendo dimenticata nè alterata.

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Per gli scettici un’ allucinazione di massa di ragazzini molto fantasiosi, per gli ufologi uno dei casi più importanti di avvistamento di gruppo, il caso della Ariel School, non mancherà di affascinare e far discutere ancora per molto tempo.

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  Pillole
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